Stories of the Bund – La ruota della fortuna
Li vedo la mattina verso le nove andando in ufficio, e una dozzina di ore dopo quando torno a casa attraversando la piazza sulla quale danno quattro delle circa venti uscite della fermata della metro di People’s Square. Sono una fila di banchi come quelli usati in Italia per vendere arance, orchidee, pigotte e torte per beneficienza; sono tanti, non meno di sei o sette, dietro a ciascuno due o tre persone e sul piano di appoggio centinaia, forse migliaia di biglietti gratta e vinci. Se ne sente il richiamo da lontano, quasi tutti dispongono di un impianto di amplificazione che spara nell’aria il richiamo: qui lo fanno in tanti, negozi, grandi magazzini, a volte con un messaggio registrato, altre mettendo una ragazza all’ingresso con microfono e amplificatore che incessantemente invita i passanti a entrare – venghino signori venghino, oggi venti renminbi di sconto sui pantaloni da uomo, al secondo piano la nuova collezione da donna. Una sera mi sono fermato per guardare, accodandomi alle decine di clienti che a ogni ora del giorno si assiepano per comprare un biglietto e tentare la fortuna: ho contato nove lotterie diverse, un arcobaleno di tagliandi che a tenerli tutti in mano pare di giocare a scala quaranta. Non so quanto costi un biglietto, né quanto grande e attraente sia il montepremi, so solo che in quasi venti giorni non ho mai visto questi banchi vuoti: chissà quanto serve, per cambiare una vita a Shanghai.