In campagna
Questa mattina non ho comprato quotidiani. Ma mi fido di Oscar Giannino, che a Prima Pagina riferisce, con tono a dir poco ironico, che il Corriere della Sera di oggi dedica le prime dodici pagine alla vicenda Unipol-DS. Ora, dodici pagine il Corriere le ha dedicate forse alle Twin Towers e allo tsunami; e ieri, la vicenda in questione si è solamente arricchita di un altro capo di imputazione in testa a Consorte e di una dichiarazione quanto mai prevedibile del PresDelCons.
Insomma, il Corriere ci va giù pesante. Più di quello che ci si attenderebbe da un giornale, seppure nell’esercizio del suo diritto di presa di posizione su una questione di interesse pubblico. Paolo Mieli vuole diventare il capo di quel laocoontico agglomerato chiamato centrosinistra? Non credo; ma forse ne vuole diventare il deus ex machina, o quantomeno colui che ne detta la linea – spazzando via dalla scena i concorrenti che più gli danno fastidio o con i quali ha dei conti aperti.
Il Corriere sta facendo campagna elettorale, e fin qui, niente da dire; ma a me sembra che la stia facendo per se stesso, e questo mi piace un po’ meno: quando leggo un giornale, vorrei evitare di impegnarmi nella dietrologia, anche se questa è sport nazionale.
Prima Pagina, Corriere della sera
January 5th, 2006 at 10:43
Lei è uno dei primi, forse non ad accorgersene, ma a dirlo esplicitamente.
January 5th, 2006 at 11:14
Giornali e politica
Secondo Squonk le 12 pagine che il Corriere della Sera dedica alla vicenda Ds – Unipol e dintorni sono eccessive, vista anche la carenza di notizie di attualità (solo una correzione non essenziale: il giorno delle Twin Towers ne fece
January 5th, 2006 at 11:25
E’ una guerra di quartierino.
January 10th, 2006 at 23:33
mieli fa politica da quando è tornato alla direzione del corsera. Il suo progetto è del tutto lucido e chiaro: lanciare il partito democratico, indebolendo il più possibile i ds, primi tra tutti d’alema e fassino. Che usi il giornale per interferire nella politica, non è per nulla bello e forse neanche legittimo. Lo fa non per sete di potere, ma per il piacere puro e delizioso di usarlo fino in fondo, il potere. Niente gli dà più piacere di un rimescolamento degli equilibri provocato da un articolo del suo giornale. Qualcuno, per esempio i lettori, dovrebbero fermarlo.