Sulla cresta dell’onda hertziana
Abbiamo sopportato il rientro in Italia di Vittorio Emanuele di Savoia (il quale, bisogna riconoscerlo, ci ha anche fatto fare quattro sane risate), potremo sopportare anche quello di Oreste Scalzone. Purchè stia in silenzio, il Kerouac de noantri, perchè un paese afflitto dal politichese, dal burocratese, dall’aziendalese e da una miriade di altri terrificanti, incomprensibili e noiosissimi idiomi per iniziati non è in grado di farsi carico anche di un signore che afferma impavido “vengo innanzitutto per condurre nelle condizioni nuove una vecchia battaglia. La condurrò a voce nuda, se serve sul selciato, on the road, o in luoghi adattabili all’antica congiunzione fra politica, ragionamento filosofico e teatro. In Francia avevo bisogno dell’elettricità e delle onde hertziane, ma in Italia è meglio che si sappia che posso fare a meno dei megafoni da ’68 e che un giornale accartocciato può fare da portavoce ed infastidire quanto basta”.
Corriere.it
January 18th, 2007 at 10:12
“…a voce nuda, se serve sul selciato, on the road, o in luoghi adattabili all’antica congiunzione fra politica, ragionamento filosofico e teatro” ?
Mh…
Delle due l’una: o l’Isola o il Grande Fratello.