Ma tu pensa
Pare che consultare l’oroscopo non serva a incontrare l’anima gemella (sto cercando l’aggettivo giusto per definire i “ricercatori” che si sono spulciati i dati censuari di 10 milioni di coppie in Inghilterra e Galles, ma non ne trovo nemmeno uno che non trascenda nel turpiloquio e nell’offesa).
Corriere.it
March 28th, 2007 at 10:36
IN MINIERA!
(ah, ecco, mi sovviene che esistono dei comodi applicativi di data mining che ti fanno queste estrazioni con l’uso distratto della mano sinistra. Certo ne è passato di tempo dall’anagrafe di Betlemme, signora mia!)
DISCLAIMER L’uso del termine censuario è censurabile
March 28th, 2007 at 11:07
e chi li ha pagati?!
March 28th, 2007 at 11:29
Facile ironizzare, meno facile e doveroso, data la pervasività di oroscopi e astrologie e scemenze varie, smontare dati alla mano le sunnominate superstizioni. Io in miniera manderei la redattrice dell’articolo del Corriere che come contraltare ai risultati della ricerca cita l’interessato Fox, che di queste superstizioni ci campa, e il competente direttore del TG4.
March 28th, 2007 at 11:33
Goppai, mi permetto di dissentire. Da quando le superstizioni si fanno smontare da confutazioni tecnico-scientifiche? Io la vedo come uno spreco di tempo e risorse, buono per fare un articolo di colore e costume – esattamente ciò che ha fatto la redattrice del Corriere (che bene ha fatto a mettere in mezzo Fox e Fede: il livello è esattamente lo stesso di quello dei ricercatori britannici, secondo me).
March 28th, 2007 at 11:41
Ribadisco: le superstizioni sono conoscenza. In quanto tali, per essere confutate, hanno bisogno del metodo scientifico, senza il quale non si crea conoscenza riproducibile e condivisa. Senza ricerche serie astrologi e ciarlatani non potrebbero essere smentiti nel loro citare continuamente i loro dati scelti a bella posta. Infine, a me paragonare i sociologi seri (e data la mole del data base quella mi è sembrata una ricerca ben fatta) coi giornalisti di costume, che dicono e riferiscono qualunque stronzata gli passi per la testa, mi pare a dire poco insultante.
March 28th, 2007 at 11:49
Le superstizioni non sono conoscenza. Sono, almeno ai giorni nostri, consapevole rifiuto della conoscenza. E quindi le ricerche di cui parliamo servono solo a convincere i già convertiti.
Detto questo, non ho equiparato i sociologi ai giornalisti di costume: dico che alcune ricerche hanno come unica utilità finale quella di alimentare il lavoro di questi ultimi. Concedo giusto il beneficio del dubbio sulla riproposizione dei risultati della ricerca: mi auguro fortemente che vi sia ben di più e ben di meglio. Se quello è tutto, confermo quanto sopra: spreco di tempo e di risorse.
March 28th, 2007 at 11:49
da quanto mi pare di aver capito, uno fa il ricercatore soprattutto per giocare. poi non è che a tutti riesca.
March 28th, 2007 at 17:23
sono andata a guardare, che io ricercatrice sociologa lo sono. Pensavo l’avessero fatto in cambio di un bel finanziamento, di cui invece non ho trovato traccia.
Ho visto il paper, che è disponibile alla consultazione su http://www.ccsr.ac.uk/research/lovesigns.html; se hai già i dati demografici, per produrre quelle tabelle ci vogliono meno di 3 secondi e per leggere i risultati 10 minuti.
mi sa che caporale ci ha preso.
March 30th, 2007 at 13:39
mrsme, lei cosa ricerca di bello?