Nel buio
Il ragazzo si aggiusta il cuscino dietro la schiena, muovendosi piano. Ha le gambe stese sul letto. Allunga la mano per lisciare la piega che i jeans hanno fatto all’altezza del ginocchio. Nel buio quasi totale di quella casa nella quale è entrato solo un’altra volta ascolta i rumori attutiti delle quattro di notte. Non riesce a distinguerli, per farlo ci vuole abitudine: e lui in quel letto è ospite. Sposta gli occhi che si sono abituati all’oscurità, li posa sul comodino – due libri, un telefono, un bicchiere pieno a metà di acqua ormai calda. Chiude le palpebre, visualizza il messaggio che ha ricevuto un paio d’ore prima: non riesco a dormire, puoi venire? E lui senza fare domande ha solo risposto sì, arrivo, ha attraversato la città, ha suonato il citofono, ha aperto la porta e si è sdraiato a fianco della ragazza. Adesso la guarda, e lei dorme.