Miraggi
Ci sono giornate tipo oggi, con questa cappa di umido che ti incolla la camicia addosso, che sei lì che cammini su un marciapiede di corso Buenos Aires o in un parcheggio di via Ripamonti e hai come un miraggio, anzi ne hai diversi, uno di quando hai visto un ragazzo uscire seminudo e con una chitarra in mano dalle acque del Mare del Nord a John o’ Groats e gli hai chiesto chi era e cosa faceva e lui ha risposto che veniva dalla Puglia e suonava alle foche, uno di quando stavi su quel ponte sopra il Canale di Caledonia a Inverness, il ponte era fatto di legno e vibrava come un diapason mentre tu guardavi verso la foce e respiravi l’aria fredda come la luce delle sette di sera, uno di quando ti sei seduto sui sassi della spiaggia di Kyleakin fino a quando ha fatto buio e si vedevano solo le finestre dell’ostello e la vetrata illuminata del pub, ci sono giornate tipo oggi che pensi che l’estate non sarebbe mica una brutta stagione, se solo il termometro rimanesse fisso sui quindici gradi e si potesse respirare l’aria gelida del nord.