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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    12/02/2007

    Greetings from Paris – 5. Requiescat in pacem

    Filed under: — JE6 @ 18:09

    Uno arriva al Père-Lachaise avendo in testa, nella sua beata ignoranza, il Re Lucertola – o come diavolo chiamavano James Douglas Morrison. Poi entra, e legge di Moliere, di Edith Piaf, di Maria Callas, di Simone Signoret e via elencando. Poi inizia a camminare sotto la pioggia, e si mette a guardare i monumenti diroccati, le stelle di David, le mani di bronzo che stringono fiori ormai sfiniti, le allegorie, i simboli, le rare fotografie a colori, i mausolei che rivelano grandezze forse definitivamente estinte, i soldati cecoslovacchi e i mercanti alsaziani, i transfughi italiani e i nobili francesi – insomma, tutto il racconto della vita attraverso la celebrazione della morte. Uno gira per un paio d’ore, fino ad essere completamente fradicio, e finisce per un caso del destino proprio davanti alla tomba della rockstar, piccola e incastrata in mezzo a decine di altre, con i fiori freschi, la fotografia e un lumino – e si chiede ragione di quel culto, quando quel luogo è talmente pieno di storia da far scomparire uno che in fondo ha scritto giusto un paio di canzoni decenti e non molto di più. Poi si dà dello snob, saluta il ragazzo, e si avvia verso l’uscita.

    One Response to “Greetings from Paris – 5. Requiescat in pacem”

    1. vedicam Says:

      forse perchè degli altri non ne hanno fatto un film con Val Kilmer…

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