Peaches and Diesel
Ho sempre provato compassione mista a divertimento, nel leggere i nomi di certi attori o giocatori di basket americani (per tacere dei nobili più o meno decaduti del Belpaese): DelRoy, LeBron, cose così.
Ma di fronte a Peaches Peaches Honeyblossom Michelle Charlotte Angel Vanessa, Fifi Trixabelle, Heavenly Hiraani Tiger Lilly e Kal-el ho capito che l’abisso si è già aperto, che ci sono genitori i quali, al momento di battezzare i figli, ricorrono ad un qualche generatore di nomi stronzi (vantandosene, probabilmente) e che la battaglia della signorina Peaches Geldof va sostenuta come quella di una novella Jeanne d’Arc, nel nome – appunto – di tutti i Jack Smith e i Mario Rossi della terra.
Corriere.it
January 23rd, 2006 at 12:31
Certo che anche i suoi genitori, mio caro, quando l’hanno chiamata Squonk…
January 23rd, 2006 at 12:44
Non faccia la spiritosa, lei. Nella realtà ho un brutto nome, ma non così brutto.
January 23rd, 2006 at 14:22
quale realtà, scusi?
Ma allora, qui dove siamo?
January 23rd, 2006 at 15:58
Ha dimenticato Apple. Non è mica pubblicità, sa?
January 23rd, 2006 at 17:46
Potremmo ricordare il caso del ragazzo che si chiamava Silvio Bucodelculo e che pretese di cambiare nome, considerando questo ridicolo e vergognoso. Quando gli chiesero quale nuovo nome avesse scelto rispose: Giuseppe Bucodelculo.
Vecchia? Certo, è mooooolto vecchia. Però qualcuno potrebbe non essere informato e, parlando di nomi ridicoli o divenuti tali, mi sembra una buona occasione per inserire la storiella nei commenti.
January 23rd, 2006 at 18:14
Faccio umilmente notare che di Peaches tra i nomi della fanciulla – piuttosto carina, me lo lasci dire – ve n’e’ uno solo, e che il Corriere ha dimenticato una sorella minore: Pixie Frou-Frou.
Il corriere s’e’ ormai repubblichizzato al 100%..
January 23rd, 2006 at 21:33
Ma maledizione, nessuno che apprezzi la citazione del titolo.
January 24th, 2006 at 12:43
No, Sir, è perché c’è il fermo dei veicoli inquinanti.