Starsene tutti zitti, magari
[Torniamo sull’argomento]
Secondo voi, è preferibile uno che – per tornaconto, spregiudicatezza e callidità – dice a voce alta di aver compiuto, in passato, errori e azioni poco commendevoli di vario genere, oppure una che – per tornaconto, spregiudicatezza e callidità (e forse anche un po’ di umano affetto) – nega di aver compiuto (o di esser stata testimone di), in passato, errori e azioni poco commendevoli di vario genere?
[Che queste siano le alternative a disposizione è un altro buon esempio di come stiamo messi, certo]
Wittgenstein
April 9th, 2007 at 15:51
Sir, ha messo in fila una serie di post (Craxi, Bersani, questo) che mi costringono a non essere più solo un lurker.
Il signore che “occupa” il sito di Wittgenstein secondo me sta scrivendo “pro domo sua”. Ci pensi un attimo, il post che lei cita, il post sul ragazzo che si è ucciso (dove c’è un illuminante accenno ai cattivi maestri) e poi pensi ad un parente dello scrivente, ed al suo passato. Uhm, qui giustificazionismo ci cova…
April 9th, 2007 at 16:22
So che non è facile farlo, ma proviamo a valutare le cose nel merito? In altre parole: quali che siano le ragioni “nascoste” (se mai ve ne sono – ed è anche piuttosto sfiancante andare costantemente a ricercarle), le cose che Luca Sofri scrive sono giuste o meno? Io, ad esempio, concordo quasi parola per parola con il post sul ragazzo suicida, e molto, molto meno sul titolo del post che riporta le parole di Stefania Craxi (già citate, per inciso, da Christian Rocca diversi giorni fa). Di Adriano Sofri, in questa sede, non mi interessa nulla.
April 9th, 2007 at 17:08
Chi decide cosa è nel merito o quello che non lo è? Per esempio io ho scritto in risposta al suo post dove si parla dei rapporti tra le presenti amnesie o ritrattazioni e le passate nefandezze o supposte tali. E se permette questi argomenti riguardano, e molto anche, le vicende delle persone citate. Ed infatti di questo volevo discutere: di come in questo paese oltre a non tacere sia di moda dimenticare in fretta quello che si è combinato per assurgere o tornare al ruolo di maestri. E un paese senza memoria, senza equilibrio etico, è per forza un paese dove la caccia al diverso, al debole, è costantemente in auge. Come vede, basta guardare meglio e il discorso rientra nel merito. A meno che non si sia presbiti o farisei.
April 10th, 2007 at 07:23
Io permetto questo e altro, ma ribadisco che non sarebbe male – ogni tanto – limitarsi a giudicare solo quanto è nero su bianco, e non ciò che noi pensiamo stia dietro a quelle parole.
April 12th, 2007 at 16:41
Ti riferisci a Moratti e Moggi, o a Violante e la Craxi? Se nel primo caso sto con Lucianone, nel secondo sto con tutti e due. E non riconosco tornaconto, spregiudicatezza e callidità nelle loro parole, mi si chiami pure ingenuo. Il primo prende una posizione tutto sommato scomoda. In un periodo di transizione al partito democratico, transizione piuttosto difficoltosa, fa una scelta chiara. Apre ai socialisti, chiude ai movimentisti (come li devo chiamare?). Di conseguenza, riceve attacchi e critiche anche volgarissime da sinistra. Fo è talmente elegante da chiamare cinghialone un uomo defunto da anni. Colombo lo paragona a Previti. Travaglio è sempre più convinto che le categorie della politica siano guardie e ladri. E mi spaventa sempre più. Avendo già l’Italia accantonato i temi politici per dieci anni in favore del gossip giudiziario, accolgo con favore le parole di Violante. Che tra l’altro riconosce i problemi della sinistra con lucidità. Problemi che sono ancora lì.
Ma Stefania Craxi che deve fare? Guardo alla sua vicenda umana e la capisco. E sopratutto non credo abbia niente nel cassetto da dire che possa cambiare la storia o uno schieramento politico.