Pozdrowienia z Warszawy – 7. Il bacio
Mi sono fermato nel ristorante per qualche minuto in più di quanto sarebbe stato necessario, dopo aver finito la cena. E’ strano e imbarazzante l’effetto che può fare la combinazione di stanchezza fisica, candele accese, birra fresca, Ella Fitzgerald (a Varsavia: Ella Fitzgerald! non ci si crede) e un ragazzo che suona il piano non per me e per gli altri tre avventori, ma chiaramente per se stesso.
Saluto il cameriere – thank you very much, sir, dice con quella sua faccia slava quadrata e allegra – e mi fermo giusto in tempo per non scivolare sugli scalini coperti di neve e ghiaccio che portano al pavè della piazza del Castello Reale. Sospiro, alzo la testa, e vedo una coppia attraversare il grande spazio semivuoto: sono giovani, poco più che ventenni direi; lui porta in braccio lei, un braccio a reggere le ginocchia e l’altro le spalle. Lei si tiene aggrappata al collo di lui, e nessuno dei due sembra fare il minimo sforzo. Si fermano, lui le fa appoggiare i piedi per terra avendo cura di non farla scivolare, e poi la bacia. Io scendo con cautela i maledetti scalini, mi avvio e gli passo accanto. Si stanno ancora baciando.
February 9th, 2007 at 12:43
l’altra sera ho rivisto kieslowski
del 1991, mi è tornata voglia di andarci a varsavia, cracovia. sono giorni che non ti leggo squonk ma questa coincidenza mi ha fatto piacere. ciao titta
February 9th, 2007 at 18:17
Bellissima. Sembra la scena di un film 🙂