La domenica del villaggio
E allora ci siamo arrivati, anche quest’anno.
Il primo lunedì di settembre. Ci siamo tutti, alle spalle le spiagge e i bollini rossi, di fronte un altro anno – chè gli anni non iniziano il primo gennaio, lo sappiamo bene.
E’ il momento di fare un respiro profondo e di buttarsi, è il momento di non pensare a cosa ci aspetta, è il momento di iniziare la salita, è il momento di riprendere a fare tutto ciò che facciamo ogni giorno per cinquanta settimane consecutive mettendo inconsapevolmente in atto tutti gli automatismi che ci fanno andare avanti dalla culla alla tomba. E’ il momento di sopravvivere, insomma.
September 2nd, 2007 at 12:16
si…
ma magari anche qualcosina di meglio, no?
September 2nd, 2007 at 13:16
porca puttana !
Organizziamo delle feste, cazzo !
September 2nd, 2007 at 14:32
L’unica opportunità di festeggiare il capodanno a capodanno è, infatti, data dalla speranza che qualcuno si possa divertire (cosa, peraltro mai successa) mentre a festeggiarlo ora, coi musi lunghi che si vedono in giro, sarebbe del tutto inutile.
Saluti
September 2nd, 2007 at 15:05
Ma quando mai? Qui non si vede l’ora che i bambini ritornino a scuola, che non si sa cos’altro inventarsi per evitare che stiano sempre attaccati a televisione, computer e playstation. Benvenuto settembre!
September 3rd, 2007 at 12:41
la vedo positivo, la vedo… desidera un po’ di pronoia? 😉
September 3rd, 2007 at 14:54
che allegria. ero venuto con l’obiettivo di leggere qualche pisquanata, che tira sempre un po’ su il morale, e mi trovo ‘sta mazzata.
ma va a da’ via ‘l cü, come si dice lì a Milano.
September 3rd, 2007 at 20:39
Me lo mandi o no quel cazzo di file?!?
Sindrome da rientro (il link è sconsigliato ai lettori particolarmente sensibili)? Prova con il libro delle preghiere sul lavoro preparato dalla Chiesa Anglicana. Non si sa mai.