Addosso (reprise)
Se c’è una cosa che, ogni volta, mi lascia attonito nelle discussioni su blog e blogger(s), è il pensare ed il sostenere che il blogger sia e debba essere diverso e migliore dal resto degli umani.
Un esempio? Vittorio Zambardino scrive: C’è in troppe di quelle pagine un rifiuto dell’idea stessa di un diario discusso con gli altri e una proiezione di un falso sè, molto migliore della persona reale, almeno nelle pretese. Ogni tanto ci sono solide contraddizioni a questa enunciazione. Ma accidenti quanta noia, quanta fuffa. Leggendo non si sente una persona li’ dietro.
Perbacco. Viene da chiedersi come sono fatti gli umani non blogger che Zambardino frequenta. Tutta gente pane al pane e vino al vino, tutta gente che non fa promozione di se stessa, tutta gente che si fa vedere per ciò che realmente è, tutta gente di contenuto e sostanza? Andiamo.
Qualche sera fa, dopo le dovute presentazioni ed una birra o due, mi sono permesso di chiedere a Fabio come fossero i blogger, visti di persona. Non ho registrato la sua risposta, che era comunque vicina a “un significativo campione di umanità“.
Appunto. Nel bene e nel male, questi signori che si mettono alla tastiera a scribacchiare dei cazzi loro piuttosto che dei massimi sistemi, sono proprio persone comuni, di quelle che si incontrano in metropolitana e all’Esselunga. Ci sono i modesti ed i superbi, quelli che vale la pena ascoltare e quelli che percaritadidio, gli intelligenti e gli stupidi, e basta che con le coppie di opposti mi son stufato e spero che ci siamo capiti.
Insomma, Zambardino frequenta la lega degli uomini straordinari, e quindi scuote la testa e dice “quanta fuffa, signora mia“. Io vado al Bar Mario, e non mi stupisco di nulla; so che anche lì, sedute a quei tavolini unti, ci sono buone compagnie, e cerco di riconoscerle, di ascoltarle, di berci un caffè insieme.
Fuoridalcoro