Home Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)
la cosa prelude alla svolta ermetica del natalizio
“Posteggiare callido e smorto,
presso un dolente abete storto,
animare dei blogghi gli istinti,
schiocchi di vita, brusii di estinti”
Gli Xenia (che sono in “Satura”, dedicati a Mosca, sua moglie), sono meravigliosi; da quello che cita Regi (“Ho sceso dandoti il braccio”) a “Avevamo studiato per l’aldilà”. Ma tutto Montale è assolutamente da leggere; le tematiche della paura di perdere i ricordi (“Non recidere forbice” ecc) e quindi la certezza della nostra esistenza, a quella della ricerca di un “varco” (“Casa dei Doganieri”) attraverso cui raggiungere la Verità, ai dubbi ideologici dati dall’avvento del terrorismo (“Lettera a Malvolio” e altre) e al capovolgimento del buonsenso e della dignità (“Piove” Piove/non sulla favola bella/ di lontane stagioni,/ ma sulla cartella/ esattoriale, / piove sugli ossi di seppia,/ e sulla greppia nazionale…)
Se hai dubbi, sono a disposizione. Bacio.
Io avevo vent’anni, l’ultima volta che ho riletto Montale. E stanti i miei recenti trascorsi, non mi pare che questa lettura sia stata prodromica all’apocalisse; (ma che cazzo sto scrivendo?). Comunque: stima incondizionata, per questo. Sallo.
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June 17th, 2008 at 09:57
“Ovvi di sappia”
la cosa prelude alla svolta ermetica del natalizio
“Posteggiare callido e smorto,
presso un dolente abete storto,
animare dei blogghi gli istinti,
schiocchi di vita, brusii di estinti”
June 17th, 2008 at 10:26
Legga quella che fa Ho sceso un milione di scale
o I limoni
June 17th, 2008 at 11:27
Oh Signur…
June 17th, 2008 at 11:29
Gli Xenia (che sono in “Satura”, dedicati a Mosca, sua moglie), sono meravigliosi; da quello che cita Regi (“Ho sceso dandoti il braccio”) a “Avevamo studiato per l’aldilà”. Ma tutto Montale è assolutamente da leggere; le tematiche della paura di perdere i ricordi (“Non recidere forbice” ecc) e quindi la certezza della nostra esistenza, a quella della ricerca di un “varco” (“Casa dei Doganieri”) attraverso cui raggiungere la Verità, ai dubbi ideologici dati dall’avvento del terrorismo (“Lettera a Malvolio” e altre) e al capovolgimento del buonsenso e della dignità (“Piove” Piove/non sulla favola bella/ di lontane stagioni,/ ma sulla cartella/ esattoriale, / piove sugli ossi di seppia,/ e sulla greppia nazionale…)
Se hai dubbi, sono a disposizione. Bacio.
June 17th, 2008 at 12:03
Io avevo vent’anni, l’ultima volta che ho riletto Montale. E stanti i miei recenti trascorsi, non mi pare che questa lettura sia stata prodromica all’apocalisse; (ma che cazzo sto scrivendo?). Comunque: stima incondizionata, per questo. Sallo.
June 17th, 2008 at 15:40
ormai ogni post ha una deriva generazionale:
quanti anni avevi l’ultima volta con Montale?
June 18th, 2008 at 14:59
hai avuto una soffiata per la maturità?
June 18th, 2008 at 14:59
P.S. naturalmente volevo darti del Lei, ma il commento è partito così.
June 18th, 2008 at 15:00
oops. di nuovo.