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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    17/01/2006

    La bomba

    Filed under: — JE6 @ 10:20

    Nel mio piccolo di blogger, so che trovare un titolo è un compito infido. Devi scrivere qualcosa che attiri e porti il lettore ad andare oltre e leggere l’articolo essendo sintetico ma esaustivo al tempo stesso. Un lavoraccio, senza dubbio. Però, signor titolista di Repubblica.it, sebbene io non le voglia certo mettere addosso la croce, da quando le tregue scoppiano?
    Repubblica.it (il titolo è in home page, l’articolo, invece, è un po’ più sensato)

    16/01/2006

    Non correre, pensa a noi

    Filed under: — JE6 @ 21:03

    Durante l’ultima settimana ho rinfrescato la conoscenza di un certo numero di autostrade. A1, Milano-Reggio Emilia. A7, Milano-Tortona. Allacciamento A7-26, e su questa fino a Voltri. A4, Milano-Brescia. Ho fatto un migliaio di chilometri, e di questi, occhio e croce, non sono più di 500 quelli percorribili a 130 all’ora, come da legge e da pedaggio. C’è una quantità straordinaria di tratti a 60, a 80, a 90. Quando si è fortunati, a 110. Non so, mi pareva di ricordare che si pagasse un pedaggio per andare da un punto a un altro senza interruzioni, e ad una velocità abbastanza superiore a quella delle strade statali. Ricordavo male, evidentemente.

    Fai un break

    Filed under: — JE6 @ 08:12

    Giorni di chiusure e stanchezze blogosferiche. Da queste parti, per probabile vicendevole sfortuna di autore e lettori, il problema non si pone ancora, nonostante i quasi tre anni di indefesso esercizio. Ho deciso di non lanciare accorati appelli, perchè le differenze di motivazioni, ritmi e stili di vita sono tali e tante da renderli del tutto inutili. Ma mi auguro di poter leggere ancora gente brava, capace e interessante; così, mi siedo sulla riva del fiume, e aspetto.
    Zittialcinema, Brodo Primordiale

    14/01/2006

    (Not a) Lonely Planet

    Filed under: — JE6 @ 14:15

    A volte capita, e ci si trova con la luna di fronte e il sole alle spalle.
    Novi Ligure, un venerdì di gennaio, alle 16.40

    13/01/2006

    Il bello della deriva

    Filed under: — JE6 @ 22:13

    Il titolare, qui, ha tutte le intenzioni di continuare (e, se possibile, incentivare) le derive populistiche di chiunque.
    (In altre parole, anche uno molto intelligente come Daniele Luttazzi può dire e fare una cazzata, il che lo rende un po’ più umano).
    Daniele Luttazzi

    Non si trova mai un buco

    Filed under: — JE6 @ 21:52

    Non che la cosa sia importante, ma magari qualche indigeno sa spiegarmi perchè il parcheggio dell’aeroporto di Genova dispone di una sezione dedicata ad autovetture semibruciate, sventrate, senza le quattro ruote e così via.

    Palanche, figliolo

    Filed under: — JE6 @ 21:47

    Trattoria di Sestri Ponente. Il cliente meneghino si presenta alla cassa armato di Visa. Come risponde la gerente genovese, beh, quello lo sapete già.

    12/01/2006

    Previsioni

    Filed under: — JE6 @ 08:16

    L’elettore di centrosinistra non dovrebbe mai avere rapporti diretti con i suoi candidati, pena la definitiva rinuncia a qualunque speranza nel futuro.
    Ieri sera, nell’allegro ambiente del centro anziani di Via Appennini, il vostro cronista ha assistito ad un incontro pubblico con la presenza di tre dei quattro candidati alle primarie del centrosinistra milanese: Davide Corritore, Dario Fo e Milly Moratti. La convinzione maturata è che il centrodestra ha già vinto, per l’ennesima volta consecutiva, la poltrona di sindaco.

    11/01/2006

    Sui banchi di scuola

    Filed under: — JE6 @ 17:01

    Questo bel post del Professore mi ha fatto pensare a quanta fortuna ho avuto con i miei insegnanti, durante gli anni belli che ho passato studiando. In particolare, quelli della gloriosa Università Commerciale Luigi Bocconi. Ho avuto professori che hanno poi intrapreso – a volte continuandola, altre abbandonandola – la carriera politica: Nando Dalla Chiesa e Stefano Podestà, per fare due nomi. Oppure i professori di micro e macroeconomia, quelli che avevano l’ingrato compito di spiegarci il monopolio e la curva di Laffer, senza indottrinarci sui piani quinquennali o sulla Reaganomics. Riuscendoci, e li ringrazio ancora oggi.
    Però, mi rendo conto che è più facile non condizionare e non avere la tentazione di condizionare i propri studenti, quando questi hanno venti, ventidue, ventitre anni. Hai di fronte gente un po’ più scafata e consapevole, capace di discutere, obiettare, confutare.
    Il vero terreno minato è quello dei bambini. Perchè passano più tempo con te di quanto non ne passano con i genitori, e diventi tu il loro vero educatore (non è proprio così: in classifica vieni dopo il Muciaccia di Art Attack, John Cena della WWA e il Mike Bongiorno di Genius): puoi spingere sull’acceleratore, far entrare dalla porta il creazionismo e uscire dalla finestra il vecchio Darwin, annunciare l’inesistenza di Babbo Natale, cose così. Oppure puoi paralizzarti, e rinunciare a qualsiasi pretesa educativa, perchè dietro ai bambini, quei dolci adorabili bastardi, ci sono i loro genitori, che spesso non sono nè dolci nè adorabili, con i loro “ma lei come si permette di dire queste cose”, “mio figlio lo educo io”, “io la denuncio” e amenità simili.
    Una volta era tutta campagna, e i maestri e i professori godevano di un credito – non sempre meritato, certo – che li metteva al riparo da decine di padri e madri saccenti e ignoranti, lasciandoli soli con gli oneri e gli onori della loro professione. Oggi, immagino che ogni giorno la lezione si possa trasformare in un triplo carpiato senza rete: giuro che non li invidio.
    Farfintadiesseresani

    Abbiamo una banca?

    Filed under: — JE6 @ 09:40

    Quando si dice “fare i conti senza l’oste“.
    Repubblica.it