Law and Order
Non ricordo quando è successo.
So che, ad un certo punto della storia di questo agglomerato di novemila comuni che siamo soliti chiamare Italia, sui temi di legge, ordine e giustizia la sinistra (quell’agglomerato di novemila partiti, partitini e movimenti che siamo soliti chiamare sinistra) ha scavalcato a destra persino gli eredi del MSI e del suo podestà Giorgio Almirante.
Sarà stato per rigetto e reazione rispetto agli anni in cui una parte consistente della sinistra stessa aveva, come più ardita espressione di critica e condanna di crimini che gridavano vendetta, quella che suonava “compagni che sbagliano”.
Sarà stato per marcare la propria diversità rispetto ad una destra che, abbandonando la sua pluridecennale tradizione di difesa intransigente di un’idea anche militaresca della legalità, ha iniziato a dedicarsi ad un gran numero di tentativi di annacquamento della legalità di cui sopra.
Sarà stato per questo e/o per altro ancora, non so.
So solo che, oggi, uno come me che vota a sinistra da quando aveva diciotto anni, si trova a leggere di Travaglio, di Sofri Sr, di Cesare Battisti, senza capire più nulla e con una crescente sensazione di malinconia.
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