Quanti ne ha visti, la farmacista.
A quanti ha dato l’ultima confezione di Muscoril insieme all’ultima siringa, a quanti ha detto “questa mi sembra la fotocopia di una ricetta, non l’originale”, quante volte si è sentita colpevole ed impotente.
Un tempo – era giovane ed alle prime armi – sentiva la paura salirle nello stomaco e riempirle la bocca di un sapore agro e schifoso, quando entravano quei ragazzi nei loro piumini sporchi.
Poi, per un po’, si trovò a provare compassione, la pena di una sorella, o di un’amica, di fronte ai cocci delle vite che le si presentavano davanti.
Adesso – è passato tanto, forse troppo tempo – non sente più nulla. Richiama con voce atona il ragazzo farfugliante che esce dimenticandosi di prendere il resto; venticinque centesimi che gli serviranno per un altro laccio, se ne avrà l’occasione. Poi, la farmacista gira la testa, e passa al prossimo cliente.