Greetings from Ljubljana – 1. Frontiere
Più spesso che no, le frontiere rivelano una forza tanto grande quanto assurda: all’occhio di chi passa da quelle parti per la prima volta, non c’è nulla che differenzi Opicina da Dane, e lo stesso sembra potersi dire per le decine di chilometri prima e dopo la barriera dove un poliziotto alza stancamente gli occhi dal giornale e ti fa cenno che sì, puoi proseguire. La stessa terra, così com’era in un passato nemmeno troppo lontano; eppure, in pochi chilometri ci si trova precipitati nel solito groviglio di consonanti inestricabili e incomprensibili, e sono certo di aver visto, a lato dell’altra corsia dell’autostrada, un piccolo cippo commemorativo di chissà cosa e chissà chi, e non saprei dire cosa splendeva di più, se il marmo bianco del cippo o la stella rossa che lo dominava. E insomma, tanto per fare un po’ di filosofia autostradale, le frontiere sono davvero il segno tangibile che siamo capaci di cambiare il mondo. Come, ecco, quello è un altro discorso.
November 28th, 2007 at 14:06
[…] Segnaliamo quindi Squonk che ci descrive con una serie di post scritti in uno stile molto letterario, le sue impressioni nella sua permanenza nella Capitale Slovena. Greetings from Ljubljana – 1. Frontiere Greetings from Ljubljana – 2. Suoni Greetings from Ljubljana – 3. L’Italia che esporta Greetings from Ljubljana – 4. Raccolta differenziata Greetings from Ljubljana – 5. Come in un film […]