< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Sfumando
  • Srebrenica, 11 luglio
  • Gabo, e mio papà
  • “Vero?”
  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • May 2011
    M T W T F S S
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    3031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    05/05/2011

    Greetings from Treviso – Sembra venerdì

    Filed under: — JE6 @ 23:05

    Una cosa che capita, viaggiando spesso, è quella di mettere insieme le immagini che ti rimangono nella retina come a fare un puzzle. Quasi ogni posto che vai diventa un “sembra”. Treviso, non so perché, mi sembra Norimberga – devono essere i ponti sui canali, i portici che costeggiano l’acqua, non lo so. A Treviso ero stato tanti anni fa, insieme a un collega di Garbagnate che mi portò a fare il giro delle ombre, lo stesso che ho fatto stasera – due euro in un bar, due euro nell’osteria a venti metri di distanza, Prosecco spumante oppure bianco fermo. E’ bella come allora, e stasera c’è quest’aria di vacanza, caldo ma non caldissimo, fresco ma non freddo, il silenzio ovattato che urla nelle orecchie di un milanese in trasferta, l’acqua del Sile che scorre sotto i ponti, due mulini restaurati, le mani in tasca, una ragazza bionda e altissima, con la gonna che finisce due dita sopra il ginocchio, entra in un locale salutando come fa solo chi è di casa, un gruppo di amici fa footing intorno alle mura. Sembra venerdì.

    La donna del lunedì

    Filed under: — JE6 @ 11:02

    Io ti vedo, nei panni del bravo avvocato – anche se per me sarai sempre l’infermiera dagli occhi scuri di diecimila lunedì fa. E in fondo tutto quello che spero è di non vederti mai “uscire da un tombino parlando come Dan Peterson“.
    [Per la citazione si ringrazia calorosamente Guia Soncini, pagina 114 del settecentoquarantesimo numero di D]